mercoledì 2 marzo 2011

Giovedì gnocchi, ed invece .........


pranzo: 60 gr di miglio con lenticchie, cicorino tagliato fine in insalata, macedonia di frutta tropicale al naturale
cena: 200 gr di tonno fresco alla griglia, peperoni, zucchine e carote cucinate nel wok e condite con salsa di soia, 1 mela cotta con cannella e zenzero

IL MIGLIO
Il miglio è un cereale molto antico, originario dell’Asia Centroorientale e coltivato anche dagli Egizi. Nel corso dei secoli veniva immagazzinato per periodi molto lunghi grazie alla sua lunga conservabilità. Nel 1378, per esempio, Venezia assediata dai Genovesi si salvò grazie al miglio stoccato nei suoi magazzini.
Ha una grande importanza nell'alimentazione di alcuni paesi africani e asiatici dove costituisce un alimento quotidiano e fondamentale, molto meno utilizzato in Europa, dove è conosciuto più che altro come becchime per pollame e uccelli da gabbia.
Attualmente si conoscono diverse varietà di miglio che vengono consumate dopo la decorticazione. Il miglio ha una composizione simile al frumento, ma non contiene glutine e quindi è adatto nell' alimentazione dei soggetti affetti da morbo celiaco. Il chicco di miglio è assai ricco di amido, è inoltre uno degli alimenti più ricchi di sostanze minerali tra le quali si possono ricordare ferro, magnesio, fosforo, silicio. Per il suo alto contenuto di acido salicilico può essere considerato un vero prodotto di bellezza: ha infatti un'azione stimolante sulla pelle, sui capelli, sulle unghie e sullo smalto dei denti . Ideale se siete tesi, nervosi o se avete problemi all'intestino.
Contiene vitamine del gruppo A e B, è decisamente facile da digerire e, visto il suo alto contenuto di lecitina e colina, è indicato per persone che svolgono attività intellettuali e agli organismi debilitati. Le sue proprietà lo rendono particolarmente consigliabile per le donne in gravidanza.
È l'unico cereale con un effetto alcalinizzante, quindi è indicato per chi soffre di acidità di stomaco , inoltre, essendo di facile digestione, è particolarmente indicato, oltre che nella prima infanzia e nelle malattie ricostituenti, anche nelle malattie di milza e pancreas.
Facile e rapido da cucinare, il miglio ha un caratteristico sapore dolce e gradevole che lo rende particolarmente appetitoso. Assaggiato una volta non lo si dimentica facilmente, soprattutto dopo aver imparato a cucinarlo abbinandolo alle verdure giuste. Il miglio si può cucinare allo stesso modo di un cous cous ed è utilizzato per fare torte dolci e salate, sformati, crocchette, come base per le polpette, biscotti o semplicemente nelle minestre come qualunque altro cereale.
Prima della cottura il miglio in chicchi va lavato molto accuratamente con acqua fredda , per eliminare polvere ed eventuali impurità come pagliuzze, altri semi, etc. Deve essere sciacquato alcune volte fino a quando l' acqua non sarà pulita e limpida e dopo va sistemato in un colino a scolare. A questo punto può essere cotto. Sarebbe meglio prima tostarlo con pochissimo olio d’oliva, in modo che rimanga al dente e che in seguito la cottura riesca meglio . Dopo la tostatura lo si ricopre con una quantità di acqua pari al doppio del suo volume. L’acqua l’avremo precedentemente portata a bollore e la verseremo nella pentola della tostatura, per poi riportare il tutto a bollore a fiamma elevata. Raggiunta l’ebollizione si può abbassare la fiamma e il miglio ha bisogno di circa 20 minuti per essere pronto, senza che sia necessario o consigliabile mescolarlo. Una variazione nella cottura può dipendere dalla qualità e dalla tostatura. Una volta cotto sarebbe meglio lasciarlo riposare nella pentola di cottura, in modo che possa finire di gonfiarsi e assorbire l’acqua in eccesso.
Riassumo le proprietà del miglio:
- non ha glutine
- è un cereale non acido, è alcalinizzante (e l'acidità è un grosso problema per l'apparato digerente)
- contiene lecitina che emulsiona i grassi e risulta molto digeribile
- contiene sostanze silicee (buone per pelle e capelli)
- indicato per le attività intellettuali, per gli organismi debilitati e durante la gravidanza

LE LENTICCHIE

La lenticchia viene chiamata anche carne dei poveri. È, secondo alcune fonti, il più antico tipo di legume coltivato; veniva infatti utilizzato già dagli antichi egizi e viene citato anche nella Bibbia .
La coltivazione delle lenticchie avviene in primavera, mentre la raccolta viene fatta nei mesi di giugno e luglio. Le piante vengono essiccate al sole e poi, dopo qualche giorno, si procede con la battitura e la successiva raccolta dei semi.
Le varietà italiane sono molto pregiate; fra le più note ricordiamo le lenticchie di Castelluccio di Norcia (DOP), le lenticchie verdi di Altamura, le lenticchie di Villalba, le lenticchie di Colfiorito, le lenticchie del Fucino e le lenticchie di Mormanno.
Le lenticchie sono un alimento glicidico-proteico, sono prive di colesterolo, contengono discrete quantità di minerali tra i quali il calcio e il potassio e una buona quantità di fibre.
Le lenticchie sono un alimento molto versatile e si prestano alla preparazione di varie pietanze, dagli antipasti, alle zuppe, ai contorni. Per facilitarne la cottura è consigliabile un ammollo preventivo di alcune ore (da 4 a 12) in acqua addizionata di bicarbonato di sodio (un cucchiaio da cucina per ogni litro d'acqua usato). Si consideri però che l'ammollo causa una perdita di alcune delle loro proprietà nutritive. Eventualmente, se non si è potuto, o voluto, tenerle in ammollo, si potrà aggiungere un cucchiaio di bicarbonato di sodio all'acqua destinata alla cottura.

A fine primavera la Piana di Castelluccio nel Parco dei Monti Sibillini è un’immensa distesa gialla, grazie ai fiori dell’unica lenticchia al mondo coltivata a questa altezza sul livello del mare. Famoso per il suo gusto delicato e le dimensioni ridotte questo legume originario della Mesopotamia ha trovato nel terreno ricco di silicio del comune di Castelluccio di Norcia il luogo ideale per dar vita ad un alimento di alto livello nutritivo.
La lenticchia di Castelluccio viene coltivata in modo totalmente biologico, anche grande alla sua alta resistenza ai parassiti ed è molto ricercata in cucina non solo perché ne vengono prodotte solo poche tonnellate all’anno ma anche perché tutte e tre le varietà, verdi,rossicce e zigrinate, hanno una buccia talmente tenera che non è necessario metterle a bagno prima della cottura.


IL TONNO

Il tonno è un pesce marino, l'unico pesce a sangue caldo. Diffuso nell'Atlantico e nel Mediterraneo, vive in branchi e si nutre di pesci e cefalopodi. Ne esistono diverse specie: quello del Mediterraneo o tonno rosso, ha il corpo lungo fino a 3 m e pesante fino a 600 kg., Il Tonno a Pinna Gialla vive nelle acque tropicali o subtropicali, il peso medio degli esemplari di questa specie si aggira attorno ai 40 chilogrammi ed è la varietà più utilizzata per l'inscatolamento.Il più pregiato è però il Thunnus thynnus: le sue carni sono ricercatissime specie in Giappone, ove è alla base dei piatti di pesce crudo.
Dal punto di vista nutrizionale il tonno è un ottimo alimento perché ipocalorico (rigorosamente consumato al naturale) con un contributo proteico elevato e ricco di acidi grassi essenziali. Dovrebbe quindi entrare nella nostra dieta quasi quotidianamente; inoltre la sua versatilità permette di consumarlo come secondo o come base di sughi "proteici"
Mentre il tonno sott'olio, anche se sgocciolato, apporta da 260 a 300 kcal per 100 g, quello fresco arriva a poco più della metà. Non ha perciò senso usare il tonno sott'olio (anche perché difficilmente l'olio è di grande qualità e si ha la pazienza di sgocciolarlo bene al fine di diminuire il contenuto calorico). Poiché fresco si consuma raramente (la ventresca, la porzione ventrale del tonno, è particolarmente tenera), il miglior modo di introdurlo nella propria alimentazione è di consumare quello in scatola al naturale, che è ancora meno calorico di quello fresco. Anche in salamoia sarebbe da evitare per l'inutile contenuto di sale che comunque si assume.
È importante notare la differenza fra il tonno e il salmone (visto che si trovano facilmente entrambi in scatola e al naturale): il tonno non possiede la quantità di grassi del salmone ed è essenzialmente un alimento proteico.

TONNO FRESCO ALLA GRIGLIA
Dopo aver comprato un bel trancetto di tonno fresco, alto un paio di dita, tagliatelo con un coltello ben affilato e ricavate dei filetti più piccoli in modo da averne uno per ogni commensale. Scaldate una piastra di ghisa ed ungete leggermente i filetti di tonno. Disponeteli sulla piastra e lasciate cuocere per tre minuti precisi il primo lato. Passati i tre minuti voltate i filetti, stando attenti a staccarli per bene, e calcolate due minuti per il secondo lato. Sopra o accanto ponete anche alcuni rametti di rosmarino. Togliete i filetti dal fuoco e disponeteli nei piatti, guarnite con un filo di olio, il rametto di rosmarino e sale nero.


LA CANNELLA

Tutti la conoscono: si sparge sulla panna montata, si aggiunge alla pasta per le frittelle, si mescola al sidro caldo di mele e si trova anche nei dolciumi e nei dentifrici. La cannella è una spezia d’ec- cezione ma anche uno dei rimedi più antichi del mondo per la cura di infezioni, dolore e problemi digestivi.
La cannella è originaria dell’ Asia meridionale e viene utilizzata sotto forma di corteccia interna essiccata. Usata per secoli dagli erbari cinesi e dai guaritori ayurvedici dell’ India, oggi le sue proprietà sono riconosciute per dare beneficio a varie parti del corpo

Una buona ragione scientifica per aromatizzare dentifrici e colluttori con la cannella sta nel fatto che è un potente antisettico che elimina molti batteri, funghi e virus cariogeni e patogeni. Se ne possono approvare i benefici spargendo un pò di cannella polverizzata su tagli o escoriazioni, dopo averli detersi accuratamente. Una possibile applicazione per la cannella è infatti quella di carta igienica impregnata della spezia: da uno studio tedesco risulta che la spezia sopprime completamente il batterio che provoca infezioni all’ apparato urinario, ed il fungo responsabile di infezioni vaginali.

Potete preparare un infuso speziato e dolce, usando mezzo cucchiaino di erba polverizzata per una tazza di acqua bollente, lasciando in infusione per 10-20 minuti ed eventualmente filtrando. La dose massima è di tre tazze al giorno.
L’ infuso di cannella non va somministrato ai bambini di età inferiore ai 2 anni.
Per curare piccoli tagli ed escoriazioni, detergere accuratamente la zona interessata e cospargere con un po’ di cannella in polvere.

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